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| IDG790601239 | |
| 79.06.01239 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| d' harmant francois antonio
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| esercizio di un' attivita' sportiva nell' area comunitaria
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| Dir. lav., an. 51 (1977), fasc. 1, pt. 1, pag. 19-28
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d8712
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| la corte di giustizia delle comunita' europee, per costante
giurisprudenza, ha sempre ritenuto la illegittimita' di qualsiasi
norma interna che stabilisca discriminazioni a motivo della
nazionalita' dei prestatori di lavoro e che limiti, quindi, la libera
circolazione dei lavoratori nell' area comunitaria. con le sentenze
12 dicembre 1974 (in causa 36/74) e 14 luglio 1976 (in causa 13/76)
la corte ha assunto la stessa posizione in relazione all' esercizio
dell' attivita' sportiva, precisando, pero', che il divieto di
discriminazioni viene meno qualora sia impossibile configurare tale
attivita' sotto il profilo economico: cio' che accade, secondo la
corte, quando la discriminazione e' operata esclusivamente in base a
criteri tecnico-sportivi. a parere dell' a., anche se non si e'
ammesso esplicitamente che il requisito della cittadinanza possa
influire solo in caso di attivita' dilettantistica, tuttavia dalle
sentenze citate si puo' desumere che l' esercizio di uno sport a
livello professionale rientra automaticamente nella normativa
comunitaria, il cui ambito, quindi, si estende ad ogni attivita'
comunque remunerata. in particolare e' da ritenere illegittimo il
cosiddetto "blocco" dell' ingresso in italia di calciatori stranieri
e qualsiasi disciplina e prassi nazionale (anche emanata da un'
organizzazione sportiva) che operi discriminazioni in tal senso.
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| art. 48 tr. cee
art. 49 tr. cee
cgce 12 dicembre 1974 (causa 36/74)
cgce 14 luglio 1976 (causa 13/76)
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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