| l' a. rileva che la giurisprudenza del lavoro, in tema di
retribuzione, tende a superare quanto disposto dai contratti
collettivi sovrapponendo ad essi le regole della legge. questa
formalistica applicazione del principio della prevalenza della legge
e' conseguenza di una insufficiente attenzione, da parte dei giudici,
alla complessa tecnica di determinazione della retribuzione prevista
nei contratti collettivi. secondo l' a., al contrario, la legge, a
ragione della sua astrattezza e generalita', non solo si limita ad
enunciare principi generali in materia di retribuzione senza
stabilirne in concreto l' ammontare, ma soprattutto prescinde dalle
valutazioni specifiche accolte, invece, dalla autonomia collettiva:
ne deriva un notevolissimo aggravio dei costi del lavoro. a livello
teorico l' ambito di quella liberta' che la costituzione riconosce
all' autonomia collettiva subisce una considerevole limitazione.
pertanto il principio della prevalenza della legge sui contratti
collettivi, di per se' corretto e non contestabile, se applicato in
modo inadeguato, diviene elemento di rottura del delicato equilibrio
tra legislazione e autonomia collettiva.
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