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Documento


129099
IDG790601515
79.06.01515 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
gerini michele
gli spazi in bianco negli atti notarili, saggio sulla coestensivita' tra testo e spazio
Vita not., an. 31 (1979), fasc. 1-3, pt. 2, pag. 410-412
d969011
l' a. svolge alcune considerazioni sull' art. 53 legge notarile, laddove stabilisce che gli atti notarili debbono essere scritti "senza lacune e spazi vuoti che non siano interlineati". affronta quindi il problema dei tropi dell' atto notarile sotto il profilo non strettamente giuridico ma della logica, ritenendo uno spazio vuoto come qualcosa che attiene alla sfera dell' oggettivita' e come effetto di una oggettualita', per cui si possa legittimamente affermare che il notaio lo abbia comunque voluto, e che probabilmente gli intervenuti all' atto lo abbiano di riflesso assunto e riconosciuto come parte dell' atto stesso. l' a. pero' si chiede: quid iuris per questa fattispecie anomala agli effetti dell' economia dell' atto e della conservazione del negozio? ritenendo di non poter rispondere positivamente alla domanda quale sia il dominio significante dello spazio vuoto, l' a. conclude per una interpretazione dichiarativa (o restrittiva) del citato art. 53, in quanto non si puo' estenderne il senso, solo infrangerlo.
art. 53 l. 16 febbraio 1913, n. 89
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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