| rilevata la possibilita' di intervenire con la filosofia anche per
risolvere difficolta' concrete del nostro tempo, prende in
considerazione un raggio di r.m. hare ("contrasting, methods of
environmental planning", in r.s. peters (ed9), "nature and conduct",
london, macmillan, 1975) in cui si confrontano il metodo basato sui
giudizi fattuali e quello basato su giudizi valutativi, in rapporto a
due progetti urbanistici che li hanno utilizzati. con il primo metodo
i giudizi sul risultato da ottenere si trovano all' inizio del
procedimento di progettazione, sotto forme di scopi da perseguire;
con il secondo si opera invece una valutazione dopo aver confrontato
varie soluzioni possibili. hare osserva che il primo metodo non e' in
realta' efficace, perche' la fissazione degli scopi puo' tecnicamente
avvenire solo dopo una esatta valutazione di tutti gli aspetti
relativi. d' altra parte la decisione "giusta" non segue logicamente
ai fatti: non e' che la scenta avvenga in base a scopi stabiliti in
precedenza, ma e' la scelta stessa che manifesta gli scopi a cui si
da' la preferenza. l' a. sotolinea come dalle osservazioni di hare
derivi l' importanza della filosofia come analisi che ci permette di
considerare i problemi con chiarezza e quindi di risolverli
razionalmente e liberamente.
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