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129791
IDG790601779
79.06.01779 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
labriola silvano
"status civitatis" e norme costituzionali
Riv. trim. dir. proc. civ., an. 31 (1977), fasc. 4, pag. 1317-1351
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d04
l' a. esamina le ragioni storiche e politiche che hanno indotto il costituente a porre il divieto di privare della cittadinanza il soggetto per motivi politici, in primo luogo soffermandosi sulla legge n. 108 del 1926, che costituisce la prima modifica della disciplina organica della cittadinanza, conosciuta comunemente come la legge dei fuoriusciti; in secondo luogo esaminando la legge istitutiva del tribunale speciale per la difesa dello stato in cui la perdita della cittadinanza viene a configurarsi come pena alternativa di un reato. rileva quindi come il sistema costituzionale attuale abbia in tema di cittadinanza, provveduto a vietare al legislatore alcune delle disposizioni vigenti in epoca passata; per esempio e' vietata ogni devoluzione di competenza ad organi giurisdizionali speciali. secondo l' a. la norma costituzionale in tema di cittadinanza deriva dal principio di eguaglianza, ed esiste un collegamento tra i motivi politici di cui si parla a proposito della cittadinanza, ed i motivi politici di cui si parla a proposito dell' estradizione, si tratta infatti di un tipo di tutela analoga in situazioni diverse; vi e', inoltre, sostiene l' a., un limite a privare il cittadino del suo diritto alla cittadinanza, che deriva dal principio di diritto internazionale consistente nello sfavore per l' apolidia.
art. 22 cost. l. 31 gennaio 1926, n. 108 l. 25 novembre 1926, n. 2008
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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