| l' a. pone in evidenza come in ambiente anglosassone ed in molti
stati nord americani si siano manifestati accesi contrasti tra teorie
tradizionali della "law of torts", che condizionano il risarcimento
del danno agli esiti di un giudizio di responsabilita' valutati in
chiave di colpa (e percio' di "negligence"), e teorie manifestanti
nuove tendenze di responsabilita' civile, che propongono nuovi
sistemi di "compensation" e di "abolition of tort liability". l' a.
si sofferma in particolare su di una indagine, in tema di "accidents,
costs and legal responsabilities", condotta da samuel stoljar, il
quale polemizza con quanti aggrediscono il concetto di "negligence",
delineando una politica del diritto tendente a contemperare il
"corrective principle of justice" della tradizione ed il
"distributive principle" delle teorie antagoniste. l' a. osserva
pero' che il sistema imprenditoriale del capitalismo maturo continua
a propagare nella societa' un complesso di "accidents" in pericolosa
espansione, per cui le teorie di responsabilita' civile ispirate a
modelli di "negligence" o altri variamente intesi a circoscrivere gli
oneri di risarcimento, onde garantire all' imprenditore il massimo
dei profitti, rischiano di ridursi a una antistorica proposta di
ritorno a modelli superati. avverte da cio' l' esigenza di un forte
impegno della "compensation" per i danni propagati nella societa',
operata con strumenti di "strict liability" ed "insurance", che
ritiene destinati ad avere per se' il futuro. conclude rilevando che
in una prospettiva di politica del diritto, mirante ad attribuire un
ruolo decisivo a tali strumenti, la funzione di "deterrence" in
passato svolta da principi di responsabilita' civile per colpa,
sembra ora assegnata a modelli di controllo delle attivita'
economiche, ordini di innovazione tecnologica e forme di sindacato
sulla gestione aziendale ancora da elaborare.
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