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| IDG790601852 | |
| 79.06.01852 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| bellantuono domenico
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| nota a cass. sez. lav. 8 gennaio 1979, n. 95
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| Foro it., an. 104 (1979), fasc. 9, pt. 1, pag. 2073-2075
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d91411
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| la sentenza annotata ha ritenuto che dopo l' entrata in vigore della
legge 15 settembre 1964 n. 756 la facolta' del concedente di far
cessare la proroga legale per coltivare direttamente il fondo e'
condizionata alla sussistenza dei soli requisiti previsti dall' art.
1, comma 2, lettera a) del decreto-legge 1 aprile 1947 n. 273, avendo
cessato di aver vigore la limitazione a detta facolta' prevista dall'
art. 1, comma 3, della legge 15 luglio 1950 n. 505. l' a. osserva che
l' abrogazione tacita di quest' ultima norma appare quanto meno
dubbia e che l' interpretazione data dalla corte lascia senza tutela
il contraente piu' debole. l' a. affronta poi alcuni problemi
interpretativi della legge 10 maggio 1978 n. 176, richiamando anche
alcune decisioni in tema di serieta' della dichiarazione del
concedente di voler coltivare il fondo, e di prova della qualifica di
coltivatore diretto.
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| l. 15 settembre 1964, n. 756
art. 1 comma 2 lett. a d.l. 1 aprile 1947, n. 273
art. 1 comma 3 l. 15 luglio 1950, n. 505
l. 10 maggio 1978, n. 176
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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