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| IDG791000582 | |
| 79.10.00582 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| l.p.
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| se le commissioni tributarie possano sospendere l' efficacia
esecutiva degli atti impositivi ed esattivi
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| nota a comm. i grado firenze sez. vi 16 febbraio 1979
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| Rass. trib., an. 23 (1979), fasc. 7-8, pt. 2, pag. 186-191
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| d2171; d2175; d44022; d21721
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| precisato che, secondo la pronuncia annotata, su richiesta del
contribuente che abbia proposto ricorso contro un avviso di
accertamento od un atto esattivo la commissione di merito puo', in
attesa della decisione che dovra' adottare sul merito, sospendere in
via cautelare l' efficacia esecutoria dell' atto se il contribuente
prova la sussistenza del "fumus boni iuris" e del pregiudizio grave
ed imminente, l' a. condivide l' affermazione giurisprudenziale
secondo cui l' ordinamento giuridico riconosce al cittadino la tutela
preventiva sia che adisca il magistrato ordinario sia che adisca
quello amministrativo, ma osserva che secondo la piu' autorevole
giurisprudenza la giurisdizione delle commissioni e' di annullamento
e la stessa condiziona quella del giudice ordinario dell'
impugnazione, sicche' quella della corte d' appello in materia
sarebbe di annullamento. nessuna norma del contenzioso tributario
peraltro autorizza espressamente la corte d' appello a modificare o
revocare l' atto dell' ufficio o sospendere l' esecuzione. l' a.
rileva che alla finanza non puo' essere mantenuta, quando diventa
parte nel giudizio, la potesta' discrezionale di sospendere o meno la
riscossione e che comunque i provvedimenti cautelari si adottano sul
riconoscimento di un fondato timore che non puo' aversi dalle
commissioni tributarie.
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| art. 700 c.p.c.
art. 39 d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 636
art. 21 l. 6 dicembre 1971, n. 1034
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| Ist. dir. tributario - Univ. GE
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