| l' a. manifesta apprezzamento per l' attacco compiuto dall' opera
recensita nei confronti del carattere ibrido dei registri immobiliari
italiani. agli uffici dei registri sono infatti ricollegate due
finalita'; quella civile e quella fiscale, che difficilmente possono
coesistere. altrettanto apprezzamento e' relativo alla critica del
modo in cui avviene la scelta del reggente della conservatoria; in
particolare viene dato rilievo all' assenza di tirocinio. l' a. si
dimostra invece di parere contrario, rispetto a quanto affermato
nella pubblicazione, per quanto riguarda la questione della
prevalenza dei dati catastali sui confini; egli sostiene infatti che
siano questi ultimi a prevalere rifacendosi anche all' orientamento
manifestato dalla cassazione. dopo aver contestato che nella ipotesi
di trasferimento della nuda proprieta' occorra anche la trascrizione
della costituzione del diritto di usufrutto a favore dell' alienante,
l' a. sposta poi la sua attenzione sull' enfiteusi. a questo
proposito egli ritiene che anche dopo l' entrata in vigore delle
leggi 22 luglio 1966, n. 607 e 18 dicembre 1970, n. 1138, sia sempre
il diritto dell' enfiteuta, e non quello del concedente, ad essere un
ius in re aliena. infine la recensione si conclude manifestando
sorpresa per la mancanza nell' opera recensita di un benche' minimo
cenno su quella sottospecie dell' ipoteca volontaria che e' l'
ipoteca eventuale.
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