| l' a. concorda con dahrendorf quando nel suo "homo sociologicus",
afferma che l' uomo non e' un essere prefissato nel suo comportamento
e percio' valutabile e controllabile all' interno della societa', e
quando sostiene che e' invece un essere irripetibile, capace di
autonomia e liberta': "homo sociologicus" e uomo integrale sono in
antitesi. e' pure d' accordo che la autonomia e la liberta' dell'
uomo si manifestano proprio nella possibilita', che l' individuo
possiede, di determinarsi autonomamente al di la' dei pur indubbi
condizionamenti sociali. afferma, pero', che questa possibilita' non
passa attraverso il rigetto della maschera, cioe' del ruolo sociale
come per dahrendorf, bensi' attraverso una sua piu' consapevole
assunzione. sostiene che e' l' esistenza in un ruolo che da' agli
uomini la possibilita' di vivere in contatto tra loro in modo
duraturo, ma cio' esige strutture peculiari, capacita' di proteggere
la realta' dell' esistenza, strutture che in definitiva coincidono
esattamente con quelle costitutive del diritto. conclude che la sola
contestazione possibile del ruolo sociale e del diritto non e' quella
di chi pretenda di porsi fuori dalla societa' o fuori dal diritto, ma
quello di chi al loro interno li sottopone al gioco supremo dell'
ironia.
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