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130678
IDG790400798
79.04.00798 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
vinciguerra maria enrica
appunti sul rapporto scuola-famiglia in italia
Sociologia, an. 11 (1977), fasc. 1, pag. 179-192
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d18455; d184
l' a. sostiene che nei secoli passati la scuola era sempre stata un' espressione della classe dirigente e, come tale, tendeva a forgiare un' elite che aveva il compito di perpetuare il sistema economico politico e culturale vigente. in questa prospettiva l' a. sostiene inoltre che era piu' avanzata la antica legge casati che non la riforma gentile, in quanto, almeno si proclamava la necessita' di alfabetizzare tutta la popolazione italiana: la riforma gentile, invece, era strettamente improntata a criteri selettivi e anche discriminatori tra classe proletaria e classe borghese prevedendo scuole professionali per i piu' poveri e scuole di cultura umanistica o scientifica piu' generale per i benestanti futuri dirigenti. l' a. percio' sostiene che la scuola odierna, pur con le sue manchevolezze, e' migliore di quella passata in quanto, per la prima volta nella storia italiana, essa non dipende dalla societa' ma tenta di cambiarla, preparando cittadini per una societa' futura non esistente. pertanto l' a. si pronuncia a favore dei decreti delegati e sostiene in ultimo, che il quasi fallimento di quest'ultima riforma e' dovuto soprattutto al mancato instaurarsi di un giusto rapporto tra genitori e insegnanti (che pure era previsto dalla legge) sia per la impreparazione degli insegnanti che per l' ignoranza dei genitori, che vedono nella scuola solo un mezzo di promozione sociale attraverso la professionalita'. l' a. conclude auspicando una revisione anche legislativa dei decreti delegati che pero' non cambi la sostanza della riforma, ma garantisca un effettivo instaurarsi del rapporto genitori-insegnanti.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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