| l' a. tratta lo sviluppo storico della normativa sui diritti d'
autore. l' inizio di questa coincide con lo sviluppo della stampa e
in un primo momento sono gli stampatori, che diventano poi editori, a
beneficiare della tutela dei loro interessi commerciali sull' opera
scritta. gli autori cominciarono a rivendicare un loro autonomo
interesse economico quando il volume degli utili dell' editoria
raggiunse livelli notevoli in relazione all' estendersi della cultura
e al perfezionarsi delle tecniche di stampa. l' a. esamina le vicende
che portarono ad una normativa in questa materia in francia, in
inghilterra e negli stati italiani dell' epoca napoleonica. solo nel
secondo quarto del secolo xix comincio' a farsi strada negli stati
europei la convinzione che la tutela della proprieta' degli autori
non poteva rimaner limitata entro i confini nazionali. l' impero
austriaco e il regno di sardegna adottarono nel 1840 una normativa
comune cui aderirono successivamente il granducato di toscana, il
ducato di modena, il ducato di parma e gli stati romani. solo il
regno delle due sicilie, in italia, non ritenne opportuno distaccarsi
dalla legislazione napoleonica. lo stato italiano unitario comincio'
ad occuparsi della materia con un primo progetto di legge del 1862,
del conte pepoli; si ebbe una seconda proposta nel 1863 per
iniziativa del ministro manna. una commissione modifico' questo
secondo progetto, non ritenendolo sufficientemente garante dei
diritti degli autori. cosi' il progetto rielaborato principalmente
dallo scialoja, fu ripresentato in senato e, il 2 aprile 1865 divenne
la prima legge sul diritto d' autore del regno d' italia.
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