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Documento


130808
IDG800800014
80.08.00014 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
tebaldeschi ivanhoe
verso una societa' senza diritto?
Diritto e societa', (1979), fasc. 3, pag. 545-563
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
f41; f420
l' a. rileva che fra le molte ragioni che hanno determinato la crisi del diritto positivo assume speciale rilievo la circostanza che, particolarmente negli ultimi decenni, il pensiero giuridico post-romanistico si e' trovato di fronte, da un lato, all' istanza giusnaturalistica e, dall' altro, alla richiesta di avvicinamento, se non di identificazione, con le emergenti realta' sociali, richiesta che ha fatto talvolta pensare alla possibilita' di risolvere il diritto in altre forme di attivita' come l' economia o la politica in senso lato. l' a. ritiene che il senso della dimensione "non piu' giuridica" o "quasi giuridica" puo' rifarsi al binomio di stato e partito (unico), nel modo in cui esso e' colto dall' analisi di m. gilas. la figura messa in rilievo da gilas dello stato-partito, o del partito come super-stato, comporta un punto di vista per cui l' autorita' e' assunta come bi-dimensionale: essa opera infatti, oltre che nella dimensione giuridica, anche in una dimensione extra o sopra giuridica. tale situazione si e' verificata nello stato sovietico nel quale l' ordine giuridico non si pone come il contesto normale e il modo obbligato di esercizio dell' autorita', ma costituisce uno strumento di cui l' autorita' e', volta per volta, libera di farne o non farne uso.
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