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| IDG800900303 | |
| 80.09.00303 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| giuliani-balestrino ubaldo
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| aspetti del tentativo nei delitti di omissione
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 20 (1977), fasc. 2, pag. 427-458
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d5011; d50101; d50106
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| l' a., pur considerando di notevole importanza la monografia del
caraccioli dedicata a "il tentativo nei delitti omissivi", non
ritiene accettabili tutte le conclusioni a cui tale studioso giunge.
secondo il caraccioli il tentativo sarebbe configurabile non solo nei
reati commissivi mediante omissione, ma anche nei delitti omissivi
propri e questo perche' un termine entro cui la condotta doverosa va
compiuta vi e' tanto nei reati omissivi propri quanto nei reati
omissivi impropri. la scadenza non deve essere considerata facente
parte della condotta, ma quale condizione obiettiva di punibilita'.
il tentativo nei delitti omissivi propri sarebbe, dunque,
configurabile posto che e' concepibile un delitto tentato la cui
punibilita' sia subordinata al verificarsi di una condizione. quello
che e' importante rilevare dall' analisi, che si snoda dal tema in
questione, e' la conferma di come la condizione debba considerarsi,
tanto sul piano funzionale quanto sul piano strutturale, fuori dalla
fattispecie legale e di natura processuale e non sostanziale.
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| art. 56 c.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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