| commentando l' ipotesi, da piu' parti ventilata, di una
smilitarizzazione della guardia di finanza, l' a. passa anzitutto in
rassegna i vari compiti del corpo: militari di guerra e di pace,
istituzionali di protezione diretta ed indiretta dell' erario e
servizi vari di natura extratributaria (polizia finanziaria,
vigilanza sulla pubblica gestione, tutela dei monopoli, polizia
nummaria, demaniale, archeologica, antiquaria ecc., informazioni di
natura economica, polizia valutaria, antisofisticazioni alimentari,
polizia ittica, venatoria, veterinaria, ecologica, anticrimine ecc.).
la vastita' di tali compiti conferisce alla guardia di finanza la
caratteristica di un organismo altamente specializzato, in grado di
svolgere una multiforme ed impegnativa attivita' proprio in virtu'
della natura militare del suo ordinamento, della sua flessibilita' ed
affidabilita'. secondo l' a. la ventilata smilitarizzazione, lungi
dall' assicurare una maggiore professionalita', comporterebbe una
trasformazione radicale, con conseguente rinuncia a strutture e
metodi lungamente collaudati e connaturati alle esigenze stesse dell'
istituzione. l' opportunita' di conservare l' attuale assetto della
guardia di finanza trova conferma, tra l' altro, nella non
soddisfacente prova data da organizzazioni civili di vigilanza
fiscale, nonche' nella considerazione che il sistema di
responsabilizzazione e di controlli interni attuabili nell' ambito di
un organismo militare costituisce una remora notevole ai fini della
prevenzione di possibili deviazioni dai canoni deontologici in un
settore delicato come quello fiscale.
| |