| l' a. puntualizza il problema della natura delle attivita'
intrinsecamente commerciali o industriali connesse con attivita'
agrarie poste in essere non da un unico imprenditore, ma da piu'
imprenditori associati. ritiene che, indipendentemente dalle
dimensioni dell' impresa, l' attivita' di una cooperativa creata
dagli stessi produttori agricoli per la trasformazione e alienazione
dei prodotti debba considerarsi agricola per connessione quando la
cooperativa sia lo strumento formale per il completamento del ciclo
produttivo delle singole imprese dei soci e per la realizzazione
dell' integrale sfruttamento e valorizzazione dei prodotti agricoli.
esamina poi il problema con riguardo ai consorzi di irrigazione.
ritiene che l' irrigazione, come fase della coltivazione del fondo,
non possa assumere la qualita' di attivita' connessa. se posta in
essere dallo stesso imprenditore agricolo essa e' dunque attivita'
agricola ex se. ritiene pero' che possa configurarsi ugualmente come
attivita' agricola se esercitata da un' impresa che sia ausiliaria di
un' impresa agricola e che a tali effetti sia irrilevante la natura
pubblica o privata, volontaria o coattiva del consorzio. a suo
avviso, poi, ha natura agricola l' attivita' di un consorzio
volontario tra imprenditori agricoli che si ponga come strumento di
integrazione dell' attivita' dei singoli consorziati, ai quali e'
riferibile; ma non l' attivita' posta in essere da un consorzio
obbligatorio, che non puo' considerarsi sostitutiva dell' attivita'
dei consorziati, tanto piu' quando abbia ad oggetto, oltre che l'
irrigazione, la raccolta e la somministrazione di acque irrigue.
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