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131871
IDG800400482
80.04.00482 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
amato giuliano
autogestione: la lunga marcia fuori dall' utopia
Mondoperaio, an. 32 (1979), fasc. 10, pag. 101-105
d773; d042; f41
dal dibattito su "mondoperaio" emerge la tendenza a costruire l' autogestione non come progetto di trasformazione sociale ma come ideologia, come visione del mondo compiuta e autosufficiente. e l' ideologia rinsalda bensi' lo spirito di reciproca identificazione fra coloro che la condividono, ma aliena tutti gli altri, grazie alle specificita' irripetibili e discriminanti con cui pretende di imporsi. in questo modo si perdono di vista i fatti e si scivola sul terreno degli assiomi. si delinea cosi' un' utopia che e', oltre tutto, contraddittoria. in nome della laicita' e della immanenza del conflitto, viene disegnata una societa' perfetta che vive si' di conflitti, ma li sublima in una superiore e risolutiva armonia: la societa' dell' autogestione e' quella che riuscira' a realizzare la felicita' degli uomini. e' questa un' operazione peculiare, tanto peculiare da far credere che la laicita' socialista, ancorche' proclamata e fatta valere come basilare elemento di differenziazione dalle visioni palingenetiche di stampo leninista, non sia in realta' penetrata a fondo nella coscienza dei suoi assertori. ai fini del nostro compito di progettisti sociali, due cose sono essenziali: la prima e' distinguere tra l' ambito molto ampio del conoscibile e l' ambito assai piu' limitato di cio' che e' mutabile mediante riforma; la seconda e' essere consapevoli dell' indole reale dei conflitti, rispetto ai quali noi stessi, quand' anche fossimo governo, saremmo pur sempre una parte e non potremmo quindi pianificare con certezza ne' i comportamenti degli altri ne' gli sbocchi finali.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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