| l' a. presenta una semantica per alcune logiche deontiche,
utilizzando il metodo degli "insiemi modello", sviluppato da
hintikka, nella forma in cui esso e' stato presentato da snyder per
la logica modale. definiti i concetti di "insieme modello" e "sistema
modello" e presentate le due possibilita' generali di formalizzazione
dei concetti normativi (posizioni non riduzionistiche e posizioni
riduzionistiche di logica deontica), l' a. illustra particolarmente
una semantica deontica della posizione non riduzionistica svolta come
estensione della logica modale aletica (cioe' di tipo andersonniano),
estendendo le considerazioni svolte alla posizione riduzionistica.
rilevata quindi l' insufficienza, nel campo giuridico, degli
operatori deontici o ("obbligatorio"), p ("permesso") e v
("vietato"), schmill introduce il concetto di "facolta'" (f),
distinguendolo da quelli di "permesso" e "autorizzazione". la
"facolta'" viene definita in riferimento al contenuto di quelle norme
giuridiche che stabiliscono le differenti sfere (ambito materiale,
personale, temporale e spaziale) degli atti di creazione delle norme,
mentre la condotta che costituisce l' esercizio d' una facolta' puo'
a sua volta essere obbligatoria, proibita o permessa. una volta
formalizzati i concetti di facolta', competenza e nullita', l' a.
mostra come la previsione della giurisprudenza sia soggetta alle
condizioni determinate da tali operatori e fornisce una risposta
affermativa alla questione della possibilita' della loro iterazione.
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