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| IDG800800201 | |
| 80.08.00201 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| lala edoardo
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| linee della riforma delle autonomie locali
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| Diritto e societa', (1978), fasc. 2, pag. 385-390
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d03; d0313; d03131; d1601; d1611
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| l' a. rileva che il disegno di legge che porta il n. 1089 nello
stampato del senato della repubblica, riassume il dibattito sulla
posizione e sulle funzioni, nell' ordinamento, degli enti locali,
iniziatosi in italia fin dalla meta' degli anni '50. l' a. precisa
che gli indirizzi piu' volte formulati, volti ad attuare la
soppressione delle province, non hanno trovato accoglimento nel
disegno di legge in esame il quale ha recepito, interpretandole
politicamente, le istanze di coloro che desideravano e desiderano il
mantenimento di un ente intermedio. l' a. rileva che il tentativo di
individuare alcuni precisi livelli di funzione per gli enti locali,
e' riuscito solo a livello di comuni, mentre resulta piu'
problematico nella valutazione per quanto riguarda le provincie, a
causa di certi difetti di coordinamento tra le funzioni che
verrebbero affidate loro in attribuzione esclusiva con quelle
analoghe gia' conferite nel sistema delle autonomie alle regioni; e
soprattutto con quelle di carattere concreto e "operativo di base"
tipiche dei comuni. l' a. esprime delle perplessita' sul meccanismo
dei controlli sugli atti degli enti locali che il disegno di legge
considera come il necessario strumento di raccordo tra i singoli
soggetti delle autonomie per la composizione delle attivita' poste in
essere in modo concorrente sul territorio. l' a. ritiene lodevole la
preoccupazione del legislatore nel disegno di legge di riconfigurare
ex novo tutta la tematica della responsabilita': dell' ente e dei
suoi amministratori e dipendenti verso terzi; nonche' degli
amministratori medesimi nei confronti dell' ente per "cattiva
gestione".
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| l. n. 278 del 1976
l. 11 luglio 1978, n. 382
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| Centro diretto da G.F. Ciaurro - Camera dei Deputati
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