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131959
IDG800800251
80.08.00251 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
cerri augusto
interessi diffusi, interessi comuni - azione e difesa
Diritto e societa', (1979), fasc. 1, pag. 83-98
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d11120
l' a. esamina la problematica degli interessi diffusi, prendendo lo spunto da due pronunzie, una della corte di cassazione (n. 2207 dell' 8 maggio 1978) e l' altra del tribunale amministrativo regionale del lazio (sez. i, n. 567 del 1 giugno 1977), che mentre concordano sul punto di non riconoscere ad un ente di natura privatistica (dotato o non di personalita' giuridica) la legittimazione in ordine ad interessi che non possono appartenere anche a singoli consociati; sembrano invece dissentire sui requisiti minimi richiesti per la legittimazione a ricorrere ad agire, giungendo la cassazione a conclusioni restrittive laddove il t.a.r. adotta una interpretazione senz' altro elastica. rileva che il nodo dell' intera problematica sta nel distinguere interesse diffuso da interesse del tutto indifferenziato, da interesse alla mera legalita', proprio in quanto tale, di ogni cittadino, a questo proposito osserva che il principio secondo cui l' interesse che legittima l' impugnazione deve essere qualificato si risolve nell' altro secondo cui deve essere orientato nel medesimo senso rispetto all' interesse tutelato dalla norma attributiva del potere, consistendo la qualificazione proprio in tale orientamento. conclude che spetta alla giurisprudenza valutare con cautela se l' interesse fatto valere corrisponde a quello tutelato dalla norma, distinguere l' interesse diffuso dall' interesse generico alla legalita', (il quale ultimo prescinde da una partecipazione allo specifico interesse garantito da una specifica norma), affinare sempre piu' certi criteri e certi principi.
art. 24 cost. art. 113 cost.
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