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131968
IDG800900483
80.09.00483 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
insolera gaetano
riflessioni sullo stato di necessita'
Quest. crim., an. 6 (1980), fasc. 1, pag. 65-81
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo; a fine articolo o capitolo)
d50165
lo spunto per questo articolo e' dato da una sentenza del magistrato di bologna che considera applicabile la causa di giustificazione nell' illecita occupazione di appartamento da parte di un capo di famiglia numerosa spinto da irrimediabile carenza di spazio di abitazione. l' a. esamina la giurisprudenza della corte di cassazione che ha ripetutamente escluso la scriminante in presenza del c.d. stato di necessita'. per altro verso individua una tendenza giurisprudenziale a sostegno della sentenza in esame. l' a. quindi analizza la natura delle scriminanti. l' approccio di tipo obiettivo, prevalente nella dottrina italiana, si basa sul confronto dei beni giuridici contrastanti con un riferimento che, negli autori piu' sensibili ai processi democratici, e' rappresentato dai valori protetti dalla costituzione. in questo contesto viene discusso perche', specialmente la giurisprudenza della corte costituzionale, ha praticamente cancellata la possibilita' di enucleare dalla norma fondamentale beni giuridici gerarchicamente superiori risultanti da interpretazioni teleologiche. un approccio di tipo soggettivo allo stato di necessita', e particolarmente la teoria della inesigibilita' del comportamento lecito inserita nel contesto di una teoria normativa della colpevolezza, puo' ricondurre il confronto tra stato e individuo dal livello della subordinazione incondizionata al patto sociale incarnato nella nuova fisionomia statuale, a quello della materiale e concreta disamina di una fonte di legittimazione a punire una determinata azione. in questa luce la non esigibilita' sembra atteggiarsi a diritto di resistenza laddove piu' aspra appaia la contraddizione fra societa' e istituzioni.
art. 54 c.p. art. 633 c.p. l. 27 luglio 1978, n. 392 pret. bologna 9 dicembre 1978
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