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| IDG800601924 | |
| 80.06.01924 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| ribolzi cesare
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| la legge sull' equo canone davanti al giudice amministrativo
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| nota a tar ve 9 novembre 1979, n. 537
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| Foro pad., an. 34 (1979), fasc. 12, pt. 1, pag. 449-454
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d30640; d153; d120
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| l' a. non condivide la sentenza del t.a.r. del veneto, per il quale
l' art. 18 della l. 27 luglio 1978 n. 392 non ha conferito ai comuni
una funzione tipicamente amministrativa, ma la sola funzione di
procedere alla ricognizione di una determinata situazione di fatto
allo scopo di integrare la disciplina dei rapporti intersoggettivi
ricadenti sotto la legge dell' equo canone. la sentenza ha errato nel
non accorgersi che proprio dalla circostanza che i privati non erano
in grado di adempiere uti singuli ad una determinata funzione
(affidato al comune) e' nata la funzione pubblica, di cui al momento
pubblicistico dell' atto-fonte. il punto maggiormente criticabile
della sentenza annotata e' che essa in sostanza ha omesso di
considerare che nella fattispecie il provvedimento amministrativo non
integra solo la volonta' del privato, ma si pone come limite esterno
e vincolante ad una delle manifestazioni di tale volonta' e cioe'
alla libera determinazione del contratto. cio' porta a concludere che
non e' esatto affermare che l' atto amministrativo si ponga solamente
come elemento integrativo della volonta' dei privati.
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| art. 18 l. 27 luglio 1978, n. 392
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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