| l' a. rileva che la crisi socio-istituzionale rischia di coinvolgere
anche le amministrazioni locali, e regionali in particolare. per
evitare cio' e' indispensabile ridefinire il ruolo delle regioni,
affermando la necessita' che la futura linea operativa perseguita
dall' iniziativa regionale si inserisca in una piu' ampia dimensione
incentrata sull' adozione e sul varo di piani pluriennali, come
indicazione di una metodologia programmatoria che sia in sintonia con
il sostanziale mutamento in corso nella impostazione e nella gestione
dell' economia nazionale. alle forze sindacali spetta il compito di
inserirsi nel processo di definizione di tale disegno di sviluppo, in
particolare alla luce dell' insostituibile ruolo delle regioni in
tema di riassetto industriale, di ripresa e di riqualificazione
occupazionale, e in considerazione della necessita' che venga
opportunamente accentuato il momento della regionalizzazione dell'
ordinamento. per quanto invece riguarda la produzione e' necessario
orientare la programmazione nel senso di una maggiore incidenza degli
investimenti nel complesso dell' economia regionale, qualificandone
inoltre la produttivita' e piu' specificamente finalizzandone gli
effetti nei campi dell' organizzazione e del riassetto del
territorio, del risanamento dell' ambiente, della razionalizzazione
dei servizi.
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