| l' a. rileva che la relazione giannini, presentata al parlamento per
chiedere indirizzi e decisioni sull' avvenire della pubblica
amministrazione, piu' che un documento tecnico e' un documento
politico. un primo segno di politicita' viene dalla reazione cauta ed
insieme contraddittoria del sindacato, chiamato a prendere atto della
contrapposizione fra altisonanti istanze di riforma e soluzioni
mediative, e talvolta clientelari, portate avanti dalle diverse
categorie e settori pubblici. la stessa situazione la si ritrova a
livello di parlamento, il quale, nel suo operare per commissioni,
riflette nella legislazione di settore intenti mediativi che non
guardano mai al disegno globale dell' amministrazione, alla sua
effettiva capacita' di operare per attuare le leggi in maniera
razionale. la relazione giannini perviene a centrare il vero nodo del
confronto stato-regioni attraverso il problema della spesa pubblica
per la quale stato e regioni devono procedere insieme a una
programmazione. un altro aspetto criticato da giannini e' quello
della "qualifica funzionale" per la quale i sindacati hanno
combattuto tante battaglie che ha finito per portare, dopo le prime
soddisfazioni economiche, demotivazione e nuova frustrazione al
personale.
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