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132606
IDG801200329
80.12.00329 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
garrone giovanni battista
rapporto di impiego pubblico e rilevanza giuridica dell'esercizio di fatto di mansioni superiori
nota a tar la sez iii 14 novembre 1977, n. 648
Foro it., an. 104 (1979), fasc. 7-8, pt. 3, pag. 429-440
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d14300
la odierna giurisprudnza amministrativa e' indirizzata ad affermare l' integrale inapplicabilita' dell' art. 13 dello statuto dei lavoratori in riferimento al rapporto di impiego pubblico. a giudizio dell' a. l' art. 37 dello stesso statuto ha valore di norma di rinvio sussidiario. le disposizioni statutarie sono suscettibili di estensione al pubblico impiego, purche' non si dia luogo ad una deroga o ad una sostituzione delle norme pubblicistiche preesistenti. occorre che vi sia una vera e propria lacuna nel sistema legislativo e regolamentare, che disciplina il rapporto pubblicistico. la necessita' del provvedimento amministrativo per la costituzione del rapporto e per la regolamentazione del successivo sviluppo della carriera, rendono difficile l' applicazione dell' art. 13. nel caso di un formale provvedimento d' autorizzazione all' espletamento di mansioni superiori, non sussiste il problema della applicabilita' di esso. inoltre la legge n. 70 del 1975 e il decreto presidenziale n. 411 del 1976 escludono qualsiasi possibilita' di avanzamento alla qualifica superiore sulla base della esclusiva preposizione di fatto all' esercizio delle mansioni corrispondenti. per quanto riguarda l' applicazione dell' art. 13 della legge n. 300/1970, limitatamente al profilo del riconoscimento ai soli fini retributivi dell' esercizio delle mansioni superiori, l' a. ritiene che possa dubitardi, anche in questo caso, la compatibilita' colle norme positive e coi principi istituzionali di detto articolo.
art. 13 l. 20 maggio 1970, n. 300 art. 37 l. 20 maggio 1970, n. 300 art. 10 l. 20 marzo 1975, n. 70 cons. stato ad. plen. 5 maggio 1978, n. 16
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