| e' ora, sostiene l' a., che i credenti si esprimano, sulla politica
comunista, in prima persona. senza delegare la chiesa ad esprimere un
giudizio politico che come tale, spetta al singolo cittadino. e senza
rivendicare alcuna rappresentativita' nei confronti della comunita'
cattolica. questo e' anche un debito di serieta' nei confronti del
pci. i cattolici che oggi entrano nel pci non operano soltanto una
rigorosa distinzione tra comunita' di fede e associazione politica,
ma tendono anche ad affermare un legame nuovo tra fede ed impegno
politico. la comunita' dei credenti stenta a riconoscere possibile
questo legame e non senza ragioni storiche e pratiche essendo tuttora
fortemente costrittiva, almeno in termini ideologici, la condizione
che e' fatta al militante comunista che milita a un tempo nella
chiesa.
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