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| IDG800900586 | |
| 80.09.00586 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| gaito alfredo
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| giudizio direttissimo, interrogatorio dell' imputato ed omissione
dell' avviso al difensore per motivi di assoluta urgenza
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| nota a ord. trib. roma sez. iii pen. 20 aprile 1979
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 23 (1980), fasc. 1, pag. 337-342
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d6070; d6250; d6251; d61232; d613
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| nonostante la lacuna legislativa puo' postularsi, stante anche la
dilatazione dell' area operativa del rito direttissimo, un'
equiparazione del regime delle nullita' a regime intermedio, quale la
violazione dell' art. 304 ter c.p.p. verificatesi in tale rito, a
quelle incorse nell' istruzione del procedimento ordinario, e quindi
la deducibilita' in "limine iudicii". d' altra parte, fino a tal
limite, il potere-dovere del giudice di dichiarare d' ufficio le
nullita' rimane incondizionato ex artt. 185 e 187 c.p.p., sicche' la
ritualita' dell' interrogatorio, ai sensi degli artt. 245, 246, 304
bis, 304 ter, 502 e 503 c.p.p., deve necessariamente essere oggetto
di sindacato, e con esso l' apprezzamento del pubblico ministero
circa l' assoluta urgenza. ne' si puo' dire, pena la violazione dei
diritti di difesa, che se il pubblico ministero ha omesso l' avviso
al difensore, cio' significa che la valutazione di tale situazione e'
stata da lui gia' fatta.
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| art. 185 c.p.p.
art. 187 c.p.p.
art. 245 c.p.p.
art. 246 c.p.p.
art. 304 bis c.p.p.
art. 304 ter c.p.p.
art. 502 c.p.p.
art. 503 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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