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| IDG800900606 | |
| 80.09.00606 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| rampioni roberto
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| l' ambito di estensione del "medesimo disegno criminoso"
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| nota a cass. sez. i pen. 9 maggio 1978
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 23 (1980), fasc. 2, pag. 591-595
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d5014; d50122
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| la novella del 1974, abolendo il limite delle identita' di
disposizione violata, ha incentrato l' istituto della continuazione
sul solo elemento soggettivo tipico richiesto dall' art. 81 comma 2
c.p.. nel concetto di disegno criminoso e' determinante l' elemento
intellettivo quale "piano" o "programma" che l' agente ha ideato e
che realizza successivamente in tempi, luoghi diversi e anche a danno
di soggetti diversi. e' cioe' necessario che ogni episodio delittuoso
sia realizzato come momento di esecuzione di un programma
preventivamente delineato dall' agente in vista di un fine unitario
da raggiungere; in definitiva si richiede l' esistenza, sin dalla
realizzazione della prima condotta illecita, di un programma di
comportamento individuantesi nelle singole manifestazioni delittuose
e la consapevolezza che ogni singolo fatto di reato e' finalizzato al
raggiungimento dell' unico scopo. l' art. 61 n. 2 c.p. operera'
proprio quando l' agente, dinanzi a un fatto nuovo ostacolante il
fine illecito propostosi, commetta il reato-mezzo pur di realizzare
l' evento antigiuridico, ma senza averlo in precedenza preveduto e
desiderato.
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| art. 81 comma 2 c.p.
art. 61 n. 2 c.p.
l. 7 giugno 1974, n. 220
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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