| lo spazio della chiesa nella societa' socialista ungherese non e'
quello di "braccio spirituale della propaganda marxista" ma non e'
neppure quello del martirio. e' uno spazio "concordato" all' insegna
del realismo, tra due realta' -chiesa e stato socialista- troppo
forti per combattersi. lo stato non solo tollera, ma "protegge" la
chiesa, perche' in essa non si insinui il fermento innovatore. la
chiesa, da parte sua, e' alleata del potere, non del socialismo. non
e' vero quindi che la chiesa ungherese, per sopravvivere, abbia
dovuto contaminarsi ideologicamente, passando al socialismo. il
pericolo non e' quello della contaminazione ma quello dell'
immobilismo. dentro limiti rigorosamente spiritualisti, protetti da
una rigida amministrazione ordinaria, la chiesa ha un margine di
manovra ristretto, che le permette pero' di mantenere intatta la
trasmissione della fede.
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