| nella gestione di un impresa per conto altrui possono esserci tre
soluzioni: a) il gestore e' un vero e proprio rappresentante; b) egli
puo' definirsi un institore; c) si tratta dell' esecuzione di un
ufficio. sia il nostro sistema, sia quello francese subordinano l'
acquisto della qualita' di un imprenditore al requisito della
capacita', mentre nel sistema tedesco potrebbe essere dichiarato
fallito anche un minore. nel nostro ordinamento la disciplina dell'
esercizio del commercio da parte dell' incapace, e' contenuto negli
artt. 320, 371, 391 e 425 c.c.. si hanno quattro categorie di
soggetti che non possono esercitare da soli il commercio: minori,
interdetti, inabilitati e emancipati. nei casi in cui l' imprenditore
non sia capace, la legge appronta degli strumenti perche' la sua
volonta' venga sostituita con l' intervento di un rappresentante e
tale rappresentanza o sostituzione si svolge, secondo l' a. per
tutelare lo stesso imprenditore incapace a gestire l' impresa. il
rapporto tra impunibilita' degli atti e qualita' di imprenditore
commerciale e' costante. di diverso orientamento e' la sentenza del
tribunale di milano, 28 maggio 1960, secondo cui la capacita' non e'
un requisito della qualita' d' imprenditore: l' incapace acquista
tale qualita' per il solo fatto di aver svolto un' attivita'. in
altre sentenze si legge che il fallimento deve essere pronunciato nei
confronti del rappresentante legale e non del minore, poiche' la
dichiarazione del fallimento costituisce un effetto personale del
fallimento e come tale presuppone la capacita' d' agire. per l'
imputabilita' degli atti d' impresa all' incapace si richiede un'
autorizzazione e l' a. nega che la stessa imputazione abbia luogo
quando il rappresentante legale dell' incapace gestisce l' impresa
per conto proprio. il rappresentante legale non puo' essere
qualificato institore se manca un' autorizzazione per l' esercizio
dell' impresa dell' incapace e quando agisca nel proprio interesse:
il rappresentante legale non puo' definirsi institore dell' incapace,
poiche' la nomina dell' institore presuppone la capacita'. in caso di
mancanza o vizio di autorizzazione, l' incapace, non puo' essere
dichiarato fallito. per quanto concerne i reati previsti dalla legge
fallimentare, secondo l' a., il legale rappresentante puo' essere
chiamato a rispondere di concorso in bancarotta, se abbia partecipato
ai reati compiuti dall' incapace: ma cio' presuppone che l' incapace
sia imputabile di tali reati.
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