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133109
IDG801000158
80.10.00158 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
corda antonio
i debiti e i crediti in valuta estera sono oggetto di valutazione? la disciplina civilistica e la disciplina fiscale
Iva trib. er., an. 9 (1980), fasc. 1 (15 gennaio), pag. 1-14
d23063; d23073; d2123; d312207
l' a. osserva che i problemi normalmente connessi alle valutazioni di bilancio dei debiti e dei crediti si complicano ulteriormente quando si tratta di debiti e crediti in valuta estera. dal punto di vista civilistico e' rilevante non tanto la scelta di un determinato rapporto di cambio anziche' di un altro al momento della contabilizzazione in moneta di conto quanto il valore in moneta nazionale da attribuire ai crediti e debiti in valuta estera non ancora scaduti ai fini della formazione del bilancio. secondo l' a., poiche' la norma generale relativa alla valutazione dei crediti e' quella che dispone che essi debbano figurare in bilancio al valore di presunto realizzo, a questi fini dovrebbe essere adottato il cambio che si possa presumere operante a quella data. anche per debiti in valuta estera sarebbe opportuno rifarsi, per la conversione del debito in moneta di conto, al presunto cambio del momento della scadenza, per stabilire la somma in moneta nazionale che dovra' essere sborsata per l' acquisto della valuta estera necessaria per estinguerlo. tali determinazioni sono legate al prudente apprezzamento degli amministratori, la cui relazione al bilancio dovrebbe fare espresso riferimento alle piu' rilevanti posizioni debitorie e creditorie in valuta estera, chiarendo i criteri seguiti nelle conversioni in valuta nazionale. per quanto riguarda la valutazione fiscale di debiti e crediti in valuta estera l' a. sottolinea l' opportunita' di evitare che, in presenza di un' instabilita' nel regime dei cambi, l' applicazione formalistica delle norme porti alla tassazione di valori nominali definiti come reddito solo ai fini fiscali, ma praticamente inesistenti e certamente non distribuibili o consumabili per effetto delle norme civilistiche. criticando il contrario avviso dell' amministrazione finanziaria (basato su di un' interpretazione esclusivamente letterale e strettamente formale della normativa), l' a. sostiene che anche ai fini fiscali deve ritenersi consentita la valutazione dei crediti e debiti in valuta estera al cambio corrente alla data della formazione del bilancio.
art. 2425 c.c. art. 66 d.p.r. 29 settembre 1973, n. 597 art. 2424 c.c. art. 74 d.p.r. 29 settembre 1973, n. 597 art. 9 comma 2 lett. b d.p.r. 29 settembre 1973, n. 597
Ist. dir. tributario - Univ. GE



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