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| IDG800900602 | |
| 80.09.00602 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| pecori paolo
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| l' art. 401 c.p.p. nell' interpretazione delle due corti
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| nota a cass. sez. iv pen. 9 giugno 1977
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 23 (1980), fasc. 2, pag. 550-557
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d6158; d61233
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| l' a. critica l' indirizzo della suprema corte, per il quale il
termine di 5 giorni per la deduzione della nullita' relativa ex art.
401 c.p.p. decorre dall' ultima tra le notificazioni, effettuate
rispettivamente all' imputato e al suo difensore, del decreto di
citazione e dell' avviso della data fissata per il dibattimento;
pertanto decorrendo, ove la notifica dell' avviso ex art. 410 c.p.p.
sia anteriore alla notificazione del decreto di citazione, da quest'
ultimo. un tal atteggiamento, equivalendo a una surrettizia
rimessione in termini, mette in crisi la nozione stessa di termine
"perentorio", vanificando la natura di norma di "sbarramento" dell'
art. 401, intendendo attribuire rilevanza a un solo ben determinato
atto processuale, fatto assurgere a presupposto del meccanismo della
sanatoria senza alcun richiamo al decreto di citazone notificato all'
imputato. una siffatta interpretazione contrasta con l' esatto
insegnamento della stessa cassazione a proposito dell' art 372 comma
2 c.p.p., nonostante l' identita' di presupposti. vero e' che la
censurata sentenza viola il canone fondamentale di cui all' art. 182
comma 1 c.p.p. della improrogabilita' dei termini perentori.
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| art. 201 c.p.p.
art. 304 quater c.p.p.
art. 401 c.p.p.
art. 410 c.p.p.
art. 24 cost.
c. cost. 26 giugno 1975, n. 162
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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