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| IDG800900605 | |
| 80.09.00605 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| filippi leonardo
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| una questione che ritorna: appello o ricorso dopo il giudizio di
rinvio?
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| nota a ord. cass. sez. iii pen. 11 aprile 1978
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 23 (1980), fasc. 2, pag. 585-590
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d6365; d6340; d6350
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| l' art. 546 comma 2 c.p.p. non precisa il mezzo di gravame esperibile
avverso la sentenza del giudice di rinvio. dubbi ovviamente non
sorgono quando la pronuncia e' stata emessa in sede di rinvio da un
giudice di secondo grado, il mezzo di gravame non potendo essere che
il ricorso. allorquando il giudice di rito e' giudice di primo grado,
secondo l' a. occorre distinguere. solo in caso di annullamento
totale per vizi processuali il procedimento regredisce, senza
sopravvivenza di "punti" non annullati e senza il vincolo del
"principio di diritto", al primo grado in tutto e per tutto, anche ai
fini dell' applicazione dell' art. 152 c.p.p., onde e' logico che la
relativa sentenza sia soggetta al normale ordine delle impugnazioni e
quindi all' appello ex artt. 512-513 c.p.p.. nel caso invece di
annullamento parziale, cioe' con preclusione sui "punti" non
annullati e con il precetto posto dal "principio di diritto", il
giudizio rescindente e quello rescissorio rappresentano 2 fasi di un
unico giudizio di impugnazione, sicche' la sentenza di rinvio (che
non potra' applicare l' art. 152) sara' impugnabile solo con il
ricorso.
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| art. 152 c.p.p.
art. 512 c.p.p.
art. 513 c.p.p.
art. 546 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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