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| IDG800900645 | |
| 80.09.00645 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| bargis marta
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| in tema di astensione dei prossimi congiunti dal testimoniare
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| nota a pret. torino 17 ottobre 1979
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| Giur. it., an. 132 (1980), fasc. 6, pt. 2, pag. 279-284
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d61461
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| il pretore di torino affronta e risolve 2 problemi: 1) se la facolta'
riconosciuta, dall' art. 350 c.p.p., ai prossimi congiunti dell'
imputato di astenersi dal deporre, possa essere fatta valere in ogni
stato e grado del procedimento, anche da chi sia gia' stato sentito
una prima volta; 2) se l' avvertimento circa il diritto d' astensione
vada rivolto dal giudice ogni qual volta procede all' esame di tali
soggetti. quanto al primo punto, il pretore, in contrasto con quella
dottrina che ritiene che la facolta' d' astensione precluda al
testimone l' esercizio del diritto in esame poiche' costui non
avrebbe piu' ragione d' astenersi una volta superato il conflitto fra
obbligo giuridico e sentimento familiare, osserva intanto che il
congiunto puo' revocare la volonta' d' astenersi e la successiva
astensione, ma comunque non inficia la validita' delle deposizioni
precedenti, ne' esclude l' utilizzazione delle medesime, purche' ci
sia stato avvertimento ab initio della suddetta facolta'. quanto al
secondo problema, l' avvertimento del giudice va rinnovato di volta
in volta, costituendo l' unico mezzo sicuro per vincere l' ignorantia
iuris del congiunto. peraltro l' art. 350 usa il verbo "deve" e l'
inciso "se del caso" si riferisce esclusivamente all' eventuale
sussistenza dei presupposti in presenza dei quali la legge sancisce
il venir meno della facolta'.
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| art. 350 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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