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| IDG800900323 | |
| 80.09.00323 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| ichino giovanna
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| la c.d. parita' delle armi, l' "oltraggio alla corte" e l' esercizio
del diritto di difesa nel processo penale
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 22 (1979), fasc. 4, pag. 1360-1382
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d51121; d5186; d6123
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| l' art. 343 c.p., sostanzialmente conferendo una posizione di
privilegio per il pubblico ministero in udienza, sembra contrastante
con il principio, non espressamente enunciato dalla costituzione, ma
desumibile dal combinato disposto degli artt. 3 e 24, della parita'
delle parti processuali, la limitatezza del campo di applicazione
dell' art. 598 c.p. non ristabilendo la parita'. analoghi dubbi
sorgono relativamente agli artt. 342 e 343 c.p., in relazione ai
quali un' interpretazione formalistica della nozione di decoro, non
sembra giustificata alla luce degli artt. 1 e 3 cost.. non al corpus
titolare di privilegio, ma al corpus come istituzione
democraticamente fondata, occorre riferirsi per definire il concetto
di prestigio. sotto altro profilo del resto devesi considerare il
diritto costituzionale della libera espressione del pensiero, nella
quale ottica ben diverso e' il caso della critica che e' anche
espressione del diritto di difesa da quello dell' attacco
indiscriminato alla giustizia (anche come forma di linguaggio
contenutisticamente offensivo). non basta quindi affermare che, se il
prestigio viene conferito dalla costituzione all' ordine giudiziario,
e' coerente dedurne la legittimita' dell' incriminazione di colui che
lo lede: anche la tutela di tale principio dovendo soccombere di
fronte ad una espressione di critica motivata e conferente al
procedimento nel quale viene esercitato il diritto di difesa.
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| art. 342 c.p.
art. 343 c.p.
art. 598 c.p.
art. 1 cost.
art. 3 cost.
art. 24 cost.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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