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133240
IDG800900593
80.09.00593 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
mirri maria beatrice
corruzione propria e corruzione impropria tra costituzione e politica legislativa
Riv. it. dir. proc. pen., an. 23 (1980), fasc. 2, pag. 427-444
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
d51112
dall' art. 54 cost. si desume che costituiscono valori-fine penalisticamente rilevanti i concetti di "disciplina ed onore", il primo da intendersi come legalita' e rettitudine, il secondo come criterio di interpretazione del primo per la connessione nei rapporti intersoggettivi tra il corretto svolgimento di un' attivita' e il suo riflesso di rispetto e di fiducia nei destinatari. i valori cardine sono pero' individuati, dall' art. 97 cost., nella legale distribuzione ed esercizio delle funzioni secondo la competenza (aggiungendovisi l' attributo della rilevanza esterna, i rapporti interni risolvendosi sul piano disciplinare), nel buon andamento (da ricollegare alla efficienza), nell' imparzialita' (risolventesi in una sostanziale estraneita' alle interferenze esterne e private e nell' obbligo di agire con equa distribuzione della utilita' e dei sacrifici). i primi 2 valori rientrano nella tutela dell' art. 319 c.p., non nella corruzione impropria avente presupposti ad essi antinomici; l' imparzialita' risulta bene tutelata nella diversa graduazione di lesivita' da entrambe le norme di cui agli artt. 318 e 319 c.p.. nella corruzione impropria susseguente essendosi l' atto conforme ai doveri d' ufficio gia' perfezionato, senza alcuna interferenza o prevalenza, nessun bene o interesse della pubblica amministrazione viene leso: si tratterebbe allora di una fattispecie in cui si procede per un mero sospetto, non per un fatto concreto, dal che l' ipotizzabilita' di un contrasto con l' art. 25 cost..
art. 318 c.p. art. 319 c.p. art. 25 cost. art. 54 cost. art. 97 cost.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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