| l' a. sostiene che i dati forniti dalla confindustria relativamente
al numero degli infortuni sul lavoro nelle industrie italiane non
sono attendibili. infatti l' a. commentando lo studio della
confindustria "gli infortuni sul lavoro in italia" (1974), rileva
che, pur trattandosi di opera di indubbia importanza, essa prende a
base del numero degli infortuni sul lavoro, non quelli denunciati, ma
quelli indennizzati. tale criterio, secondo l' a., e' sufficiente a
viziare i risultati della statistica. l' a. inoltre rileva altri
difetti dello studio in esame: l' analisi storica degli infortuni e'
stata condotta senza fare distinzione di settore; non si tiene conto
dei ritardi burocratici con cui gli infortuni vengono indennizzati
per cui si scambia un miglioramento della situazione con un ritardo
dell' inail; probabilmente si tiene conto dei soli casi mortali,
quasi che gli altri non fossero veri infortuni. l' a. conclude
considerando alcuni fattori trascurati dalla confindustria, quali ad
esempio gli infortuni in itinere, e afferma che, al contrario di
quanto sostenuto nello studio in esame, la situazione italiana si va
aggravando e va considerata, in campo europeo, tra le peggiori.
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