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134137
IDG800400055
80.04.00055 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
perrini matteo
la visione agostiniana della storia e della citta' politica
Humanitas, an. 32 (1977), fasc. 1, pag. 3-17
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
f510; f402
l' a. sostiene che s. agostino, pur avendo una visione drammatica della storia, non cede alla tentazione ne' del conservatorismo amante del passato, ne' del millenarismo che ama la novita' per la novita'. inoltre l' a., esaminando molti testi fondamentali della civitas dei, mette in evidenza che, per s. agostino, non vi e', su questa terra, una distinzione razionalmente apprezzabile tra "civitas dei" e "civitas diaboli", per cui esse convivono nello stesso momento storico, nello stesso uomo: da questo consegue che s. agostino rifiuta ogni forma di manicheismo e afferma esplicitamente che, mentre al di fuori della chiesa si puo' trovare il bene morale ed anche l' adempiersi della volonta' divina, all' interno di essa, viceversa, convivono bene e male e si possono trovare le stesse ingiustizie che fondano il regno del male. concludendo l' a. sostiene che per s. agostino esiste anche la legge naturale, sita nel cuore dell' uomo che, per se', e' capace di dettare la regola della convivenza umana, anche se l' uomo non puo', senza la grazia, obbedire a tali regole: in linea di principio lo stato non e', per s. agostino necessariamente espressione del male, ma anzi e' un segno sicuro del valore soprannaturale della persona umana: la legge positiva ha, in tale contesto, una funzione di mediatrice, tra la regola assoluta del diritto naturale e il vario contesto delle situazioni storiche e sociali.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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