| l' a. prende spunto da una serie di ordinanze (che cita), con le
quali la corte costituzionale ha risolto conflitti di attribuzione
tra poteri dello stato, per richiamare l' attenzione su due fenomeni
di grande rilievo che potrebbero avere una incidenza notevole nella
fisionomia complessiva del nostro sistema giuridico: l' estensione
dell' area di conflitti all' interno dell' organizzazione statale; l'
affievolimento del livello costituzionale dei conflitti stessi.
secondo l' a., i due fenomeni sono da porre in relazione ai mutamenti
intervenuti sul modo di concepire i "poteri dello stato". da una
raffigurazione di tipo gerarchizzato si sta passando ad una
raffigurazione molecolare dei poteri con la conseguenza che un
pluralismo istituzionale esasperato puo' offrire un quadro troppo
frammentario dell' apparato statale. l' orientamento restrittivo, che
emerge dalle ultime ordinanze della corte (tutte, salvo una, hanno
sancito l' inammissibilita' delle questioni), puo' rappresentare,
afferma l' a., un freno a certe manifestazioni devianti di pluralismo
e va considerato con favore.
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