| l' a. coglie tutta una serie di rilevanti contraddizioni ed
ambiguita' nelle ipotesi politiche di togliatti, sia prima della
"svolta" del 1956, dove si oscilla tra una linea di trasformazione
socialista ed una linea di riforme compatibili con il sistema
borghese, sia dopo di essa, ad esempio nella dichiarazione
programmatica approvata all' viii congresso del partito, in cui,
accanto ad un' adesione di principio alla democrazia politica di tipo
rappresentativo con elementi di democrazia ed all' ammissione del
pluripartitismo, non solo viene difeso il carattere "socialista"
dell' urss, ma viene ancora rivendicata l' enorme superiorita' della
"democrazia sovietica" rispetto a quella occidentale, mentre lo
stalinismo viene ridotto ad una temporanea tendenza restrittiva della
vita democratica, conseguente al potere personale di stalin. si
tratta, secondo l' a., di contraddizioni laceranti, ma che in una
certa misura permangono ancora oggi. per superarle, il comunismo
italiano dovra' approfondire in maniera assai netta la revisione
delle proprie premesse ideologiche, che del togliattismo sono tuttora
impregnate.
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