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| IDG800900324 | |
| 80.09.00324 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| guerrini franco
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| reato continuato e pene eterogenee
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 22 (1979), fasc. 4, pag. 1383-1402
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d5014; d5035
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| la continuazione trova fondamento non tanto in un trattamento
sanzionatorio piu' favorevole al reo, quanto soprattutto nell'
esigenza di valutare unitariamente la colpevolezza. in essa non
confluiscono pene diverse ma condotte diverse, ognuna delle quali
integratrice di un unico reato punito con la sanzione per esso
espressamente prevista. l' aumento per la continuazione non e' il
risultato della convergenza delle diverse pene stabilite per i
singoli reati, in quanto queste "non si applicano", bensi' e' la
conseguenza della maggiore colpevolezza riscontrabile nel reato piu'
grave in presenza di ulteriori condotte criminose nello stesso
contesto finalistico. non quindi problema di omogeneita' di pene
concorrenti, ma di omogeneita' di condotta, dato che va ricercato
nella medesimezza del disegno criminoso, e cioe' in un movente
generale comune nelle rappresentazioni relative alla fruizione di
ogni oggetto perseguito. la continuazione e' pertanto configurabile
anche in relazione a reati con pene eterogenee, non determinando l'
aumento di pena la sanzione comminata per il reato concorrente ma l'
ulteriore carico di colpevolezza, apportato al reato piu' grave
commesso, dalla commissione del reato meno grave.
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| art. 81 comma 2 c.p.
l. 7 giugno 1974, n. 220
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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