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| IDG810600227 | |
| 81.06.00227 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| carraro luigi
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| parentela e vocazione a succedere dei fratelli naturali
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| Riv. dir. civ., an. 26 (1980), fasc. 3, pt. 1, pag. 218-228
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d3027
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| la questione relativa alla vocazione legittima dei fratelli naturali
e' estranea a quella della famiglia naturale; con questa vocazione si
tutelano solo i singoli chiamati, non l' interesse della famiglia. la
corte costituzionale nella sentenza 4 luglio 1979 n. 55, attribuisce
il diritto alla successione legittima tra fratelli naturali solo
quando manchino membri della famiglia legittima. l' a. sostiene in
contrario che la parentela in se' non e' rapporto giuridico, ma
relazione di vita legislativamente qualificata dalla discendenza da
uno stipite comune. inoltre la legge (artt. 74, 230 bis, 2122 c.c.)
attribuisce rilievo alla parentela naturale collaterale di terzo
grado, e anche nei gradi collaterali ulteriori, e quindi e' coerente
al sistema il rilievo della esistenza della parentela naturale nel
secondo grado collaterale, cioe' tra fratelli (naturali). analizzando
poi l' art. 565 c.c. novellato, e rilevando che quando si e' voluto
dare disciplina differenziata alla vocazione dei parenti naturali
rispetto a quella dei parenti legittimi, lo si e' fatto si conclude
dicendo che i fratelli naturali trovano negli artt. 582, 579 e 565
c.c. il titolo della possibilita' della loro vocazione.
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| art. 29 cost.
art. 30 cost.
art. 572 c.c.
art. 579 c.c.
art. 582 c.c.
art. 417 c.c.
art. 258 c.c.
art. 469 c.c.
art. 230 bis c.c.
art. 2122 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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