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| IDG811200131 | |
| 81.12.00131 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| libertini raffaele
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| partecipazione generale e partecipazione settoriale (un esempio nelle
leggi regionali in materia di servizi socio-sanitari)
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| Foro amm., an. 55 (1979), fasc. 5, pt. 1b, pag. 1065-1094
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d030; d043
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| l' a. osserva come il proliferare di forme di partecipazione
"settoriale" costituisca una delle cause non secondarie della
esistente crisi di partecipazione. di fronte all' abuso che oggi se
ne fa, l' a. ritiene urgente determinare se sia preferibile una
partecipazione in direzione di settori determinati, oppure una
partecipazione generica. a tal fine dirige la sua indagine sopra il
settore socio-sanitario, in quanto ritenuto quello in cui maggiore e'
stata la previsione, da parte del legislatore regionale, di momenti
di partecipazione del cittadino alla gestione della cosa pubblica.
procede quindi all' esame delle leggi regionali in materia, con
riferimento al proliferare dei momenti istituzionali di
partecipazione, che individua in vari organismi, evidenziandone i
contenuti. cerca poi di fare un bilancio di tali leggi e di
individuare la "filosofia" che le contraddistingue. affronta infine
la questione di fondo, e cioe' se vada condivisa la tendenza delle
leggi regionali ad una partecipazione regionale, o vada invece
inboccata la via che punti ad una partecipazione generale e globale.
l' a. ritiene che obiettivo da perseguire sia l' abolizione dei
momenti istituzionali di partecipazione sul territorio a livello
settoriale, riconoscendo il consiglio di circoscrizione quale unico
momento istituzionale di partecipazione.
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| l. 8 aprile 1976 n. 278
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| Centro diretto da E. D'Elia - IDG Firenze
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