| il parlamento si avvia ad assumere la fisionomia di un gruppo di
potere, come espressione unitaria della classe politica, che tende a
stemperare nell' assemblearismo i contrasti interni, mentre si
presenta all' esterno con una volonta' propria, intesa ad influire in
modo determinante sugli altri centri di potere del sistema. all'
interno del parlamento la prassi porta ad una sorta di
neo-trasfromismo, di gruppi se non di uomini; all' esterno, il
parlamento tende inopinatamente a tornare al centro del sistema. non
e' piu' il governo che, ottenuta la fiducia delle camere sulla base
di un determinato programma, lo attua presentando i necessari
provvedimenti e facendoli approvare dalla sua maggioranza, ma e' il
parlamento che decide in sostanza il programma legislativo, sceglie
il governo piu' adatto per attuarlo e ne controlla strettamente l'
esecuzione.
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