| l' a. riprende la discussione intorno al modello organizzativo delle
regioni che ha conosciuto negli ultimi anni, e soprattutto piu' di
recente, un filo conduttore contraddittorio, sollecitato, come e'
stato, da spinte di rinnovamento, di stabilizzazione e, in parte,
anche di "deviazione". lo stesso dibattito e le notevoli critiche che
vengono portate alle regioni, da taluno sul piano politico, vertono
in misura notevole sul progressivo decadimento della concezione
istituzionale della regione in rapporto al disegno costituzionale e
sulla riproposizione conseguente di un modello strutturale ad
immagine e somiglianza in sedicesimo del sistema amministrativo
statale le cui logiche, pubblicamente rifiutate, sono state di fatto
culturalmente ereditate e subdolamente reintrodotte ad inquinare
ordinamenti finalizzati al conseguimento delle scelte di
decentramento e di partecipazione.
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