| l' a., richiamandosi al pensiero dei classici, machiavelli, hobbes,
marx, afferma che il carattere specifico del potere politico e'
costituito dall' uso della forza. si ha, quindi, uno stato quando su
un determinato territorio si e' compiuto il processo di
monopolizzazione della forza fisica. da questo consegue che la "forma
stato" cessa di esistere quando in determinate situazioni di
accentuata e irriducibile conflittualita' il monopolio della forza
fisica viene meno. il diverso modo di esercitare il potere costituito
del possesso del monopolio della forza fa attraversare allo stato
diverse fasi: quella dello stato dispotico, quella dello stato di
diritto e, infine, come sviluppo di quest' ultimo, quella dello stato
democratico. l' a. sostiene che l' instaurazione e il progressivo
perfezionamento dello stato di diritto e' la lotta per lo
stabilimento e l' allargamento dei limiti dell' uso della forza. lo
stato democratico e' caratterizzato da un insieme di istituzioni che
rendono possibile la soluzione di conflitti senza il ricorso alla
forza. l' a. prende le mosse dalla distinzione di questi tre momenti
nella formazione dello stato moderno per proporre un' analisi della
crisi attuale delle istituzioni italiane. l' a. sostiene che la
gravita' della crisi istituzionale italiana consiste nel fatto che
e', prima di tutto, in crisi lo stato democratico; e' in crisi lo
stato di diritto, nel senso che stanno venendo meno alcune garanzie
circa l' uso della forza legittima; e' in crisi lo stato stesso in
quanto tale, come diventa ogni giorno piu' evidente dall' estendersi
della violenza privata, capace anche di resistere efficacemente alla
offensiva della violenza pubblica.
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