| nella prossima primavera si dovra' votare su due proposte di
referendum circa l' abrogazione di alcuni articoli dell' attuale
legge sull' aborto: l' una presentata dai radicali, l' altra dal
movimento per la vita. dopo aver rilevato che non si comprende
perche' la corte costituzionale non abbia ammesso al referendum la
proposta "massimale" del movimento per la vita, l' editoriale espone
il contenuto delle due proposte (radicale e "minimale") su cui si
dovra' votare. a proposito della proposta "minimale", si sofferma sul
grave problema morale che essa pone alla coscienza di coloro i quali
respingono l' aborto in ogni caso, perche' tale proposta ammette l'
aborto nei limiti segnati da una sentenza della corte costituzionale,
mostrando che nelle concrete circostanze in cui ci troviamo solo il
voto favorevole alla proposta "minimale" puo' salvare dalla morte il
maggior numero possibile di vite umane. afferma, percio', contro ogni
tentazione di astensione, che il non votare o il non votare "si" alla
proposta "minimale" significa concretamente favorire l' aborto. non
solo, quindi, si puo' votare in tranquilla coscienza la proposta
"minimale", ma e' doveroso farlo. l' editoriale osserva, infine, che
labattaglia contro l' aborto e' una battaglia in cui possono
incontrarsi laici e cattolici.
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