| lo studio si pone lo scopo di valutare l' incidenza degli accordi
politici del 1977-'78 sulla evoluzione dell' ordinamento unitario
belga verso una struttura regionalistica, non priva di elementi
federalistici, iniziata con la revisione costituzionale del 1970.
dalla secessione dal regno di olanda del 1831 lo stato belga si
compone di due comunita' linguistiche, latina e germanica, di
grandezza quasi uguale, ma senza un preciso riferimento territoriale,
antagoniste sul piano economico e sociale, omogenee dal punto di
vista religioso. fino al 1898 tuttavia il francese e' l' unica lingua
ufficiale. da quella data invece fino al 1932 formalmente il sistema
nazionale belga e' bilingue. dopo la riforma costituzionale del 1970
il belgio si compone di quattro territori linguistici: neerlandese,
francese, tedesco e il territorio bilingue di bruxelles; di tre
comunita' culturali neerlandese, francese e tedesca; e di tre
regioni, fiamminga, vallone, zona di bruxelles. un superamento di
tali riforme istituzionali e' ravvisabile a livello meramente
politico in occasione degli accordi di governo di egmont e
stuyvenberg del 1977-'78, nati dal compromesso tra gli interessi
fiamminghi e gli interessi valloni ed ispirati ad una duplice
istanza: quella fiamminga di un federalismo a due (in specie sotto il
profilo culturale) e quella francofona di un regionalismo a tre. non
ancora attuati a livello di revisione costituzionale, tali accordi
hanno nella nuova composizione e nelle ampliate competenze dei
consigli regionali e dei consigli delle comunita', oltreche' nella
diversa struttura e nel diverso ruolo assegnato al senato, i
principali elementi innovativi. le elezioni politiche del dicembre
1978 non sono riuscite a sbloccare la fase di stallo in cui si trova
la politica belga su questi problemi fondamentali.
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