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| IDG811200292 | |
| 81.12.00292 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| sgro' battista
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| annotazioni sui procedimenti disciplinari nell' organizzazione
scolastica
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| Riv. giur. scuola, an. 18 (1979), fasc. 6, pag. 1022-1032
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| d143; d14316; d14150; d14314; d16114
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| l' a. alla luce delle norme in vigore, cerca di rispondere ad una
serie di domande che si pongono nella vita pratica: come nasce e da
chi muove e per quali motivi un provvedimento disciplinare; chi ne e'
effettivamente il destinatario. per fare cio' l' a. rilevando la
natura gerarchica della p.a. e quindi anche dell' amministrazione
scolastica dotata di una struttura verticistica che muove dal
ministro della p.i. e si articola fino alle scuole piu' periferiche:
nota pero' una diversa disciplina regolante il personale ispettivo,
direttivo e docente rispetto agli altri, disciplina contenuta nel
d.p.r. 31 maggio 1974 n. 417 di cui analizza gli aspetti
caratteristici. l' a. rileva comunque come i decreti delegati non
possono non comportare conseguenze anche nei rapporti gerarchici
interni della scuola, variazioni essendo introdotte quanto meno nella
formazione del provvedimento disciplinare. se dubbi permangono invece
sul chi e quando debba mettere in movimento il procedimento
disciplinare l' a. suggerisce una applicazione dell' art. 103 d.p.r.
10 gennaio 1957 n. 3 sullo stato giuridico degli impiegati civili
dello stato con cui poter determinare che quando e comunque si abbia
notizia di un fatto punibile si deve aprire un procedimento
disciplinare presso l' ufficio del personale che nell' ambito della
scuola ha come equivalenti il provveditore agli studi ed il ministro
per la pubblica istruzione.
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| l. 30 luglio 1973, n. 477
d.p.r. 10 gennaio 1957, n. 3
d.p.r. 31 maggio 1974, n. 417
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