| l' a., indagando sulle cause che sono all' origine dell' attuale
crisi degli assegni familiari, rileva come la redistribuzione di
redditi realizzata dall' attuale istituto: a) si fondi sulla
solidarieta' della produzione, facendo contemporaneamente ricorso al
contributo dello stato; b) finisca con l' addossare alla generazione
attiva l' onere per la tutela familiare della generazione non piu'
attiva e dei lavoratori che temporaneamente risultano estranei alla
produzione; c) partecipi della natura previdenziale e di quella
salariale senza riuscire a realizzare pienamente ne' un obiettivo di
tutela in rapporto ai bisogni connessi al carico familiare, ne' piu'
genericamente un obiettivo di integrazione del salario; d) persegua,
in definitiva, obiettivi di politica economica (eliminazione di
squilibri economici settoriali e territoriali) piuttosto che di
politica familiare. cio' premesso e osservato che ogni forma di
tutela del nucleo familiare deve trovare opportuna collocazione nell'
ambito del generale sistema degli interventi di carattere pubblico
nel settore della famiglia, l' a. traccia un quadro di questi
interventi, nel quale gli assegni familiari - intesi come prestazione
economica - sono articolati in due momenti distinti, riconducibili,
l' uno, alla sfera salariale o previdenziale (intervento indiretto),
l' altro, alla sfera della sicurezza sociale (intervento diretto).
nello stesso quadro, anche la tradizionale struttura degli assegni
familiari viene modificata, prevedendo il riconoscimento del diritto
in rapporto alla presenza nel nucleo dei soli figli ed eliminando il
requisito del carico. con riferimento poi alle altre forme di
intervento intese a tutelare indirettamente la famiglia, l' autore
esamina in particolare le detrazioni d' imposta per carichi di
famiglia, affrontando il problema della compatibilita' di detto
istituto con quello degli assegni familiari. da ultimo, nel quadro
dei problemi posti da una incisiva politica familiare, viene fatto
cenno sia alla sperequazione che il sistema vigente consente nella
tassazione dei nuclei familiari sia alla disparita' delle condizioni
economiche dei componenti della famiglia in rapporto alla diretta
composizione economica dei nuclei familiari (giungla dei bilanci
familiari).
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